Crociera in Catamarano alle Antille

Categoria: America Centrale e Caraibi Scritto da Dausto Cobianchi

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Antille Olandesi e Francesi (St. Martin, Anguilla, St. Barth)

La crociera di Agosto 2010 finalmente prende corpo. Con base di partenza dal Marina Royale di Marigot a St. Martin (St. Maarten), che ritroveremo anche al ritorno, con un Catana 47 della Dream Yacth abbiamo fatto rotta per Anguilla, circondata da incantevoli spiagge, e successivamente abbiamo Royale proseguito scendendo la costa west di St. Martin raggiungendo St. Barth la quale, in questo periodo di bassa stagione, offre tutto il suo incantevole fascino in una atmosfera di assoluta tranquillità, con le sue baie facilmente accessibili dove è stato possibile ritrovarci quasi soli ad ammirare lo spettacolo naturale delle sue spiagge. La rotta verso Nord è passata attraverso l'Est coast di St. Martin e ci ha portati alla scoperta di Pinel island e dell'incantevole Tintamarre, l'isola privata che un tempo era l'unico aeroporto di St. Martin.

Il prologo della nostra crociera non è stato dei migliori: il serio danneggiamento del nostro catamarano ha condizionato la parte iniziale del programma, obbligandoci ad un cambio di imbarcazione, per il quale sono stati necessari 3 giorni di attesa nel marina Port Royale. Di conseguenza anche l'itinerario previsto in fase di programmazione ha subito inevitabili cambiamenti: Antigua non è più nellla Rout Map fin da subito, mentre Barbuda resterà una meta condizionata dall'evoluzione meteo e, purtroppo, nell'incertezza di sviluppi di alcuni tropical wave sulla traiettoria delle Leewards, verrà scartata.

Non ci siamo fatti prendere dallo sconforto e nell'attesa dell'arrivo del catamarano sostitutivo (un Catana 47) con relativo trasbordo, ne abbiamo approfittato per visitare prima Anguilla in occasione del "Carnevale", il quale si svolge nella prima settimana di agosto sull'affollatissima spiaggia di Road Bay, e poi St. Maarten, parte Olandese dell'isola, ovvero Philipsburg.

Anguilla

Arriva il momento di salpare, ormai è mercoledì mattina 4 agosto; fatto il trasbordo dei bagagli e della cambusa si esce condizionati dall'apertura del ponte delle 14:15 (avviene 3 volte al giorno) con rotta 275 verso la costa west di Anguilla e destinazione Road Bay, tappa obbligatoria per espletare le pratiche burocratiche doganali. Finalmente possiamo godere di un tramonto in baia, anche se Road bay non è particolarmente attraente per via della presenza del molo comerciale al quale attraccano anche navi merci di piccolo cabotaggio. Inoltre, vuoi per il carnevale che imperversa, vuoi perchè è la parte dell'isola più movimentata, la musica suona fino all'alba, quindi il consiglio è di ormeggiare il più possibile a W del molo commerciale, a meno che non siate dei patiti della vita notturna.

Le piccole isole intorno ad Anguilla offrono mete giornalliere molto gradevoli, soprattutto in questa stagione poichÈ non si rischia l'affollamento che in Dicembre impedisce l'accesso alle baie insidiose e dalla limitata capienza.

Dog Island

  È la nostra prima meta vera, 12 Mn{mostip}1 Mn = 1852 Mt{/mostip} West di Anguilla, ha un solo approdo accessibile, tuttavia in questo periodo è poco confortevole in quanto l'onda entra spesso da Sud/Est, e pur rimanendo ben ridossati alla punta Sud di Great Bay si balla in continuazione. Una lunga e alta spiaggia interrotta nel mezzo da qualche scoglio, offre lo spunto per una tappa diurna finalizzata a fare pratica con un pò di capriole giù dalla spiaggia.

  A pomeriggio inoltrato ci apprestiamo a navigare verso Anguilla per la notte, destinazione Croucs Bay che insieme a Road Bay sono gli unici due ancoraggi consigliati per la notte.

Crocus Bay

  Ampia, con poche strutture, è apprezzabile per la tranquillità notturna. Sulla spiaggia c'è un piacevole bar ristorante, ben arredato, dove ci aprestiamo ad approdare per un ricco aperitivo Happy Our. La mattina successiva, fatta colazione si salpa per Prickly Pear.

Prickly Pear

  Piccola isola a sole 7 Mn da Anguilla, ha una splendida baia dall'accesso insidioso.

  È possibile prendere un gavitello e, una voltaentrati disvela la sua spiaggia bianca, sovrastata purtroppo dal Junos' Bar, meta di sciami di turisti portati dai catamarani turistici giornalieri. La meta è gradevole nonostante il vento sferzante. È un approdo consigliato per lo snorkeling, verso la parte Nord del reef. Trascorriamo l'intera giornata e verso le 16:30 ci muoviamo, con luce sfavorevole per uscire poiché il sole già basso a W non permette di vedere le insidie del reef che si è costretti a sfiorare per uscire, oltreturro in condizioni di bassa marea. In questo caso più che mai, anche con i suoi limitii di incertezza, il GPS{mostip}Global Position System{/mostip} È un ausilio irrinunciabile. Decidiamo di trascorrere nuovamente la notte a Crocus Bay, rivelatasi ottima per la sua tranquillità.

Little Bay

  Adiacente a Crocus Bay, si caraterizza per le sue alte e ripide scogliere che precipitano nella sottostante piccola spiaggia, riserva di uccelli marini, dove l'approdo non è possibile se non a nuoto (è riserva del parco marino). Preso un gavitello, dopo aver fatto colazione ci dedichiamo allo snorkeling scoprendo la presenza di un delfino. La sosta è breve, giusto il tempo di iniziare la giornata, perché la  meta giornaliera è la vicinissima Sandy Island per la quale abbiamo grandi aspettative soprattutto per il pranzo.

Sandy Island

  La raggiungiamo velocemente, a motore, arrivando bassi da Sud per evitare le insidie del reef. Solo un paio di barche sono ormeggiate ai gavtelli, ma è ancora abbastanza presto. Questa minuscola isola sabbiosa circondata da coralli appena affioranti, è rinomata per la presenza di un "ristorante" che cucina ottime aragoste.

  Avendo prenotato telefonicamente nei giorni precedenti, una volta preso il gavitelloBoa di ancoraggio fissata al fondale ci dirigiamo con il nostro dinghy alla spiaggia, pronti a sbarcare con l'acquolina in bocca. Ma l'isola appare desolatamente abbandonata: nessuna graticola fumante, nessuna presenza di commensali e soprattutto tutto sembra chiuso, destinato a restar tale almento per tutta la giornata del nostro arrivo. Delusi dalla scoperta e avuta conferma telefonica del "misunderstanding", restiamo a godere dell'atmosfera della spiaggia e della laguna, tra bagni e abbronzatura. La sera la trascorreremo a Road Bay e, visto che la mattina seguente dovremo fare rotta nuovamente per Marigot (le batterie di servizio non tengono la carica...!!), decidiamo di fare subito dogana in uscita ed evitarci l'attesa per la mattina seguente.

 

  Purtroppo l'inconveniente delle batterie ci toglie un'ulteriore giornata sul programma, costringendoci a trascorrere la domenica del 8 agosto a Tintamarre (niente male, ma leggerete in seguito la recensione, sulla rotta di ritorno da St. Barth) per poi dirigerci a sera sulla baia di Marigot per la notte, poiché il lunedí mattina presto ci sostituiranno l'intero pacco batterie.

Il lunedì si rivelera essere una giornata grigia, nuvolosa e con scrosci di pioggia, ma effettuata l'assistenza necessaria, si parte alla volta di St. Barth, in condizioni di vento sul muso e onda formata, quindi.... motore!

 

St. Barthèlemy

  In questa stagione È decisamente piacevole stare a Gustavia, completamente libera dai maxi yachts che in dicembre l'affollano e sovrastano. Decidiamo di rimanere comuque fuori dal marina, in rada all'ancora, perchÈ la comodità della banchina non È comparabile alla vista dei tramonti che si godono dal mare.

  Le pratiche doganali sono molto easy e per la serata ci concediamo un'ottima cena al ristorante, dopo un breve "struscio" nella cittadina fremente ma dalla poca vita turistica, tutta concentrata nei poichi negozi aperti e nei bar per l'ora dell'aperitivo.

Grand Saline

  La mattina successiva, con calma si salpa alla volta del Sud dell'isola, con destinazione Grand Saline. La baia è splendida, come ce la aspettavamo, tuttavia non è un ancoraggio confortevole poiché l'onda si fa sentire e il posto migliore dove dare ancora è già occupato, quindi ci mettiamo dove meglio è possibile non potendo stare troppo accostati alla spiaggia. La giornata è piena di luce, la condizione migliore per apprezzare l'ampia spiaggia bianca e l'acqua cristallina.

  L'equipaggio si dedica allo snorkeling e allo "spiaggiamento", in attesa che il pranzo sia servito e dopo pranzo, spedata l'ancora, ci apprestiamo al periplo dell'isola, con calma, in senso anti orario.

Le Flamands

  È una delle spiagge glamour di St. Barth, a nord dell'isola, sulla quale si affacciano le più belle ville di fortunati proprietari, sicuramente francesi. Purtroppo la giornata si èLe Flamands rannuvolata proprio quando la luce avrebbe fatto risaltare il turchese del mare sulla spiaggia bianchissima. Ci avviciniamo quanto piu possibile per fare il bagno, stando attenti che l'onda non ci porti sulla battigia, e fare una passeggiata sulla spiaggia ammirando le case, e tornare in barca per prendere un the. In altri periodi dell'anno, la guardia costiera sarebbe piombata su di noi per farci allontanare, ma in agosto se nessuno dei residenti la costringe a farlo, si può stare bene accostati a riva.

Anse Le Colobier

  Ci arriviamo al tramonto per trascorrervi la notte.  In rada si contano solo 3 barche quindi non fatichiamo a individuare e prendere un gavitello sotto costa. È una baia ampia, sovrastata dalle colline verdi, rigogliose di piante.

  È un rifugio naturale ridossato a Est dove la notte si può godere di una stellata irridescente poiché non vi sono luci artificiali che disturbano lo spettacolo. Sotto il catamarano si aggira furtivo un piccolo squalo oltre ai sempre presenti barracuda. In questa baia ci torneremo per una tappa pomeridiana anche il giorno dopo, al ritorno da Ile Fourchue.

Ile Fourchue

  L'isola È giusto una meta per i sub: rocciosa, senza spiagge, aperta a Ovest. Non ci ha particolarmente entusiasmato, nemmeno lo snorkeling si è rivelato appassionante, forse perché non ci siamo ormeggiati sul versante giusto. Comuque valeva la pena di vederela anche se forse sarebbe bastato uno stop durante la rotta della risalita. Conveniamo tutti che sia meglio tornare ad Anse le Colombier prima di puntare nuovamente a Gustavia per l'ultima notte a St. Barth.

  Le ragazze vogliono approfittare dell'occasione per fare un pò di shopping tra le vie di Gustavia, quindi ci diamo tutti al riassetto con le abluzioni del tramotto, sul piano di poppa, tra bagnischiuma e balsamo e, tirati a lucido, si fa la spola con il dingy per lo sbarco. Oviamente la cena si fa al ristorante, ma solo dopo aver passato in rassegna tutti i negozi di abbigliamento. L'isola sembra avere più automobili che turisti (quasi tutte Mini cabrio...), comunque l'atmosfera è gradevole, coì nell'attesa del fine struscio ci si concede una birretta al molo.

 

Ritorno a St. Martin

  Ormai non manca molto alla fine della crociera e ci manca di visitare la costa Est di St. Martin, limitatamente a Orient bay. È giovedì mattina, non troppo presto e, come qualcuno aveva previsto, ricomincia la risalita con poco vento girato a Nord. Non ci faciamo prendere dallo sconforto, diamo motore e godiamo della splendida e calda giornata con tappe intermedie in acque aperte per rinfrescarci in mare.

La risalita è lenta ma per le 15 siamo davanti all'entrata di Orient bay.

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