Crociera alle Seychelles

Categoria: Africa Orientale Scritto da Dausto

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Seychelles 2006 - quando il gruppo fa la differenza

    Nonostante quello di Agosto sia statisticamente considerato il periodo più "secco" di tutto l'anno (e così è, quanto meno per gli annali statistici), quello del 2006 ha rotto la media (e non solo...). Nulla da dire sulla scelta, sicuramente meritevole di un'esperienza nautica agostana, durante la quale se il meteo ha promesso male, il gruppo di ospiti con la loro armonia e simpatia, ha fatto la differenza rendendo la vacanza tra quelle da ricordare e documentare.

    La vacanza per gli ospiti si è svolta tra dal 7 al 19 Agosto, per gli skippers fino al 21 (un po' di relax non guasta mai) con partenza da Milano Malpensa e destinazione Mahé. L'operatore che ha organizzato la vacanza è Albatross - Milano. Gli ospiti, in ordine sparso: Luisa E Gianni, Angelica e Stefano, Marinella e Mario, Rosmara e Alfredo, Mercedes e il sottoscritto.

Da Beauvallon a Praslin

    Raggiunta la destinazione e organizzato il gruppo approvvigionamenti, affidando loro la collaudata lista della spesa (che non sbaglia mai!) suggerita dall'esperienza, ed effettuato al check in, una volta imbarcato l'equipaggio sul Bahia 46 della Dream Yacht, presso Angel Bay, essendo ormai pomeriggio inoltrato ci siamo mossi subito alla ricerca di una baia per la notte; dopo alcuni scambi di opinioni tra gli  skippers (eravamo 5 catamarani), la scelta è stata per la grande baia di "Beauvallon".

   In questa stagione i venti soffiano dal 2 quadrante con tendenza a girare più verso E che non viceversa, e la navigazione in queste acque richiede particolare attenzione, soprattutto per alcune rotte attraverso le quali si passa anche molto vicino a scogli sommersi a pelo d'acqua, e senza l'ausilio di un GPS e un buon binocolo in coperta, in presenza di correnti discrete (2/3 kn) e aria oltre 25 Kn, onda formata possono creare situazioni rischiose se non ben calcolate.

 
   Comunque con tutta calma, in tarda mattinata, lasciata Beauvallon (che rivedremo al ritorno) con rotta verso l'isola di Praslin, 30 nm a E di Mahé, e una rotta rasente gli scogli della Blacheuse, nel tentativo di lasciarli sottovento per accorciare  le distanze nonostante vento teso con raffiche oltre i 30 Kn, puntiamo  verso la destinazione di Anse Lazio, ma non prima di aver fatto tappa bagno all'estrema punta nord di Praslin, la piccola e deliziosa baietta di Anse Georgette.

    Come promesso da tutte le recensioni e da chi c'era già stato, Anse Lazio si rivela dinnanzi a noi nella sua ampiezza e   bellezza, resa ancor più spettacolare dalla luce del tramonto: una lunga spiaggia bianca, interrotta da rocce scure e tondeggianti, modellate dalla risacca e dai frangenti, sovrastata da una vegetazione rigogliosa.
    Immancabili i ristorantini per i quali, qualcuno delle barche vicine, sfidando l'onda lunga che l'alta marea rompeva fragorosamente sulla battigia, non ha rinunciato a "naufragare" con il tender, vestito di tutto punto...

Curieuse e St. Pierre

    Nei 2 giorni successivi la navigazione si è diretta pigramente verso Curieuse a Nord di Praslin, a S della quale abbiamo dato fondo per organizzare la visita di questa isola particolare, del Marine National Park, che in origine era un lazzaretto per gli appestati. Successivamente trasformata in riserva, vi si trovano le tartarughe giganti che proprio qui si riproducono. L'isola gode di una vegetazione densa e rigogliosa, e dopo un atterraggio col tender sulla spiaggia di Anse San José, una camminata di 20 minuti ci conduce al santuario delle tartarughe (ma che ci faceva li, il mago Forrest? bah!).

    Dopo la notte trascorsa nella piccola baia di Petite Coure, il cui fondo roccioso e poco tenitore, la mattina successiva rotta verso St. Pierre isolotti distanti solo 2 nm; lenze in acqua per procacciare la cena. C'è da dire che in effetti la zona è pescosissima (per tutti tranne che per il mio equipaggio!) e si tratta solo di avere un "filo" bello grosso e robusto, con un esca vivace, senza tante sottigliezze: tonni, bonitos e ogni altra specie, abboccano in abbondanza.

Unica raccomandazione NON PESCARE NELLE RISERVE!

    Snorkeling davanti all'isolotto di St. Pierre, in una corrente discreta che intorbidiva le trasparenti acque, impedendoci di godere pienamente dei fondali e della fauna circostante. dopo l'immancabile spaghettata per il pranzo, decidiamo di anticipare la destinazione successiva, causa un problema occorso alla randa, durante la traversata da Mahè a Praslin: il secondo carrello infieritore di penna si è rotto strappandosi dalla rotaia, quindi bisogna arrivare a Sant'Anne, a sud di Praslin, dove c'è la base della Dream Yacht per la riparazione, altrimenti niente veleggiate (oltre che farci dare un nuovo BBQ perso anch'esso per la furia dei marosi)

A St. Anne abbiamo approfittato delle riparazioni per organizzare la visita all'inimitabile parco della Valle de Mai, dove crescono specie uniche di alberi tra le quali il famoso Coco de Mer che può raggiungere altezze di 50 Mt e i frutti dimensioni e peso ragguardevoli (17 Kg).

La Digue, Ile Felicite e Grande Sceur

    É la mattina del quinto giorno, e completate le riparazioni, rabboccati i serbatoi idrici, affrontiamo la breve navigazione che ci separa da Port De la Passe sull'Isola di La Digue, conosciuta perché l'unico mezzo di trasporto sono carri trainati da buoi e le biciclette (in realtà circolano anche diverse macchine).

   Il porticciolo è piccolo e affollato, con traghetti che vanno e vengono, frequentatissimo dai turisti. Ci mettiamo in rada a N del porto nella speranza di veder mollare gli ormeggi a qualcuno. Nel frattempo approfittiamo del tender per sbarcare ed organizzare e contrattare la prenotazione delle biciclette per il giro dell'isola del giorno dopo. La mattina successiva, liberati pochi posti in banchina, aria sostenuta al traverso (l'aria da Sud Est aggira l'isola e nel porto entra da Sud Ovest), manovro con qualche difficoltà per infilare il chiattone tra le barche ormeggiate, dando ancora in mezzo al porto, filando una cima da poppa in banchina.

    Finalmente inforchiamo le biciclette e ci diamo di gambe in direzione Sud Ovest alla grande spiaggia di Grand Anse, dove per la stagione infrangono degli enormi cavalloni che ci fanno divertire per l'intera mattinata, con immancabile buffet alla griglia nel barettino antistante la spiaggia. Nel pomeriggio, percorso inverso con deviazione verso la parte W dell'isola, per andare alla famosa e pubblicizzata Source d'Argent, nel parco del Presidente. Una spiaggia stupendamente bianca, sovrastata da enormi massi levigati che ci concediamo vino al tardo pomeriggio. La sera, dopo la cena in un poco azzeccato locale, si va a tirar tardi alla "Disco" sul porto.

 

Isola di Felicitè

 

    La mattina successiva puntiamo verso Nord per circumnavigare l'estrema punta Nord dell'isola e fare rotta verso Est su Ile Felicitè dove una coppia di naviganti conosciuti Port De la Passe ci ha raccontato di aver avvistato i delfini la mattina precedente. La navigazione è breve e in effetti lo scenario è incantevole: ancoriamo davanti la spiaggia a Nord dell'isola, nel canale che separa Felicitè da Ile Cocos. Un pomeriggio di bagni ed emozioni, con cielo finalmente azzurro, con avvistamenti di tartarughe ed ogni specie di pesce.
    Godiamo pienamente del relax di questa giornata, muovendoci con calma verso Ile Cocos dove le condizioni sconsigliano di soffermarci, quindi puntiamo ancora a Nord alla volta di Petite e Grande Sceur, tuttavia raggiunta la destinazione, l'unica zona dove è possibile ancorare è già affollata (bastano 2/3 barche, ed è fatta), quindi decidiamo di dar fondo alle lenze, tenendo a freno la barca andando solo di fiocco (ma è troppo veloce lo stesso).
 
 
Così Angelica, usando il nostro "spazzolone da pesca", prende finalmente la ns. prima preda: un Bonitopiccolo tonno dei caraibi da circa 1,5 Kg, per poi perdere inesorabilmente l'ultima lenza rimasta.

    Per la sera stiamo nuovamente a Port de La Passe, poiché vista la piantata in coppia dei motori della barca dell'amico e skipper Roberto, decidiamo di stare a La Digue ed attendere l'intervento dei motoristi che verifichino la situazione, nel frattempo ripristinata, ma preoccupante (fortunatamente si rivelerà un eccesso di olio nel carter), oltre che per approvvigionare l'acqua. Le altre 3 barche hanno fatto rotta per la costa Est di Praslin.

Cousin e Cousine

    Siamo all'ottavo giorno, dopo l'estenuate rifornimento idrico, io e Roberto ci separiamo, così mi dirigo vero le due isole di Cusin e Cousine, circumnavigando Praslin da Sud e passando al limite dei bassi fondali della sua costa Ovest, sempre con vento teso ma questa volta favorevole. Finalmente a all'estremo Nord/Nord Ovest di Praslin avvistiamo uni dei Catanà al gavitello davanti Cousin: l'isola è una riserva per molte specie di uccelli, e si presenta con una lingua di sabbia bianchissima che si staglia nell'oceano. Purtroppo è sabato e non ci fanno sbarcare, quindi non ci resta che godercela dal mare.

cousin
Bagno davanti a Cousin

   Per la notte ci dirigiamo nuovamente su Anse Lazio dove ci siamo dati appuntamento con le altre barche, per goderci la tranquillità del tramonto, un BBQ e una stellata notturna eccezionale.

 

 

A questo punto la flotta si separa, visto che le condizioni meteorologiche non ché i guasti subiti ci hanno impedito di rispettare pienamente i programmi, due catamarani restano su Praslin per poter visitare Ile Aride, mentre io e i due Catana puntiamo verso Mahé per esplorare la costa Ovest che dovrebbe riservare mete interessanti.

 

Mahè

Baie Ternay e Port Launay

Siamo ormai a Ferragosto, il nono giorno; affrontiamo la traversata da Praslin verso la costa Nord di Mahé, lasciando questa volta le gli scogli delle Blacheuse sopravento, e sempre con aria tesa fino a 30 nodi e mare formato, con rotta 220° ci diamo appuntamento Baie Ternay. Filiamo a 13 Kn fino a Beauvallon, poi coperti dall'isola l'aria finalmente cala, quindi più lentamente sfiliamo la costa per arrivare a destinazione nel primo pomeriggio.

    La baia è bella come descritta, tuttavia vi si incanala un vento teso che disturba la sosta, non si può dare ancora e i gavitelli sono due, quindi dopo una breve sosta con cibo, decidiamo di andare a Port Launay, appena girata la punta di Matoopa Cape esattamente dietro Baie Ternay, dove trascorreremo la notte di ferragosto, ospiti sul Catana di Marco Dal Monte che gode del privilegio di un cuoco che cucina ottimamente.
    La baia è piccola, piacevole, ma bisogna fare attenzione a non finire sugli scogli a pelo d'acqua sul lato a Ovest della baia. Per il resto, a parte una incursione all'alba con megafono, arrembaggio dei nostri ospiti della sera precedente, visto che il tempo non promette nulla di buono, decidiamo di metterci in rotta verso Sud.

Anse Boileau

    Si naviga lungo il canale, vento e onda sul muso, tra la costa W di Mahè e Ile Therese alla nostra dritta: le spiagge dell'isola Therese sono invitanti, tuttavia le condizioni sconsigliano di tentare l'approdo, quindi procediamo lentamente a motore sotto ripetuti scrosci d'acqua e spruzzi d'onda sfilando Port Glaud con i suoi ecomostri (anche qui i palazzinari si danno da fare - comunque ottimo punto cospicuo), facendo molta attenzione ad evitare lo scoglio sommerso antistante (Trois Dames) e tenendoci nel mezzo del grande specchio di mare, per affrettarci alla meta.
    Grande Anse la vediamo da molto lontano (c'è sempre una Grande Anse) e finalmente inquadriamo Anse Boileau.

    Il sole si fa spazio tra le nuvole, creando giochi di colore tra l'acqua del mare ed il basso fondale corallino che crea quasi un canale al centro della baia. Il posto è incantevole, poche barche, e un'acqua splendida. L'unica precauzione è di non portarsi troppo a ridosso della spiaggia, poiché è poco profondo e dolcemente digradante: inviterebbe ad avanzare ancora un po' ma sono certo che l'indomani mattina mi troverei appoggiato pesantemente sul fondo...

    É tardo pomeriggio e nonostante il tempo si sia nuovamente annuvolato, lo spirito ed il morale sono alti, quindi ci si accinge nei preparativi per la serata. La sera quindi grandi manovre con il tender per sbarcare recandoci tutti a cena al ristorantino oltre la strada che costeggia la riva davanti a noi. Cenetta niente male, le solite "quattro balle in compagnia", nella consapevolezza che domani sarà l'ultima giornata piena, per la quale si deve decidere se puntare a N per Silouette, ultima meta da programma, per farci una tirata a rientrare la mattina successiva, oppure restare su Mahè avvicinandoci con tutta tranquillità verso Beauvallon.
Si vedrà domani...

Sulla via del ritorno

    É il penultimo giorno pieno di vacanza, e si fa rotta verso Nord Ovest percorrendo a ritroso il tratto di mare e di costa del giorno prima: vento teso in poppa, ci lasciamo spingere puntando il canale di Ile Therese per raggiungere la punta di Matopa Cape dove si dovrà decidere se proseguire verso Nord per 3 ore e raggiungere Silouette o poggiaredirigere la prua a favore del vento decisamente a dritta e decidere dove trascorrere l'ultimo giorno e l'ultima notte.

    La decisione è presa: rinunciamo a Silouette per evitare la maratona della mattina dopo per non mancare all'appuntamento con l'aereo che riporterà a casa gli ospiti, Quindi si decide di tornare a Baie Ternay per cogliere l'occasione di vedere meglio i fondali del parco marino. In effetti si rivela molto bella, a detta del Mariet e di Stefano che, con l'ausilio del tender, si spingono sulla barriera corallina, tra i  bassi fondali, per quello che sarà l'ultimo snorkeling alle Seychelles.

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Tramonto a Beau Vallon

    Tra bagni e cibo, giunge l'ora di metterci in navigazione per Beauvallon per goderci la baia e l'ultima notte in rada. La sera trascorre come sempre piacevolmente, con un bel tonno cucinato sul barbecue e uno cucinato al forno da Alfredo.

    La mattina successiva, sotto acquazzoni violenti, raffiche di vento e onda, punto verso la riserva dell'isola di Sant Anne antistante l'omonimo canale di accesso al porto di Victoria, capitale di Mahè, nella speranza che il tempo migliori e ci conceda l'ultima tappa la Ile du Cerf e di Moyen, per tirare le 16 e rientrare ad Angel bay per il check out. Purtroppo il tempo ci tartassa fino all'ultimo, quindi unanimemente si decide di anticipare il rientro in marina per effettuare le operazioni di rassetto dei bagagli ed organizzare la serata mondana a Victoria.

    La vacanza è giunta al termine, e dopo la cena nella piccola Londra della sera precedente, fatti i bagli e sbarcati, ci portiamo tutti a Beauvallon (questa volta via terra) per trascorrere le ultime ore in attesa del volo. Ci salutiamo dandoci appuntamento nelle rispettive città di residenza, ma noi skippers abbiamo ancora 2 giorni pieni da goderci oziosamente sulla lunga spiaggia di Beauvallon, tra cocktails e passeggiate di giorno e luculliane cene a base di pesce la sera. Due giorni che si riveleranno di splendido e caldo sole e tramonti ineguagliabili.

Trovate tutte le informazioni tecniche e organizzative per organizzare la crociera alle Seychelles nella relativa sezione Navigation Resources, nella categoria Risorse Africa Orientale, oppure direttamente qui.

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